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Nota:  a scanso di equivoci, questa non è, e non vuole essere, una recensione. E' soltanto una guida veloce all'installazione di un gioco che ho trovato divertente.

World of Padman è un gioco multipiattaforma, opensource e gratuito, derivato dal motore grafico di Quake3 (così, tanto per cambiare). A differenza dell'illustre, e prolifico, progenitore l' ambientazione e i personaggi sono molto fumettosi, come potete vedere dal trailer.


WoP è in buona sostanza uno sparatutto in prima persona dentro a un set che ricorda molto Toy Story: niente lugubri sottorranei ma stanze di casa, viste dalla prospettiva di minuscoli mostriciattoli.

Installazione

Vediamo come installarlo. Ci occorrono tre files (per un totale di quasi 600Mb) :
Possiamo scaricarli con wget wget http://thilo.kickchat.com/download/worldofpadman.run
wget ftp://ftp.kickchat.com/wop/wop_patch_1_2.run
wget http://thilo.kickchat.com/download/wop_padpack.zip
Per avviare la procedura di installazione dobbiamo eseguire i file che abbiamo appena scaricato. I valori di default possono andare bene ma ho preferito installare tutto quanto sotto /opt, per pulizia.
Ecco i comandi in sequenza per installare nell'ordine: il gioco, la patch e le mappe aggiuntive.
sudo sh worldofpadman.run
sudo sh wop_patch_1_2.run
cp wop_padpack.zip /opt/WoP/wop/
cd /opt/WoP/wop/
sudo unzip wop_padpack.zip
rm wop_padpack.zip
Ora che il gioco è installato, per eseguirlo possiamo selezionarlo dal menù del nostro ambiente grafico o digitare wop in una finestra di terrminale.

Avvio in modalità server

Se decidiamo di utilizzare una macchina come server centrale per il gioco, possiamo avviare un server di World of Padman con questo comando (attenzione: il vostro path potrebbe essere diverso da /opt)

cd /opt/WoP
./wopded.i386 +set dedicated 2 +exec server-allgametypes.cfg

Riferimenti

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Negli ultimi tempi ho perso un po' di interesse per il browser di Google, sopratutto perché non c'è ancora una versione per Linux, ma questo spot è davvero caruccio.

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Ieri è stata rilasciata KDE 4.2 "The Answer" (risposta, immagino, alle tante aspettative in parte tradite dai due precedenti rilasci). Per tutto quello che riguarda le novità introdotte vi rimando all'annuncio ufficiale su KDE Italia.

Per fare l'aggiornamento su openSUSE, è sufficiente cliccare su uno di questi bottoni, scegliendo quello che corrisponde alla propria versione.

openSUSE 11.1


openSUSE 11.0


openSUSE 10.3

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Sembra che Linux, e la sua incarnazione oggi più conosciuta, non siano mai stati così attraenti come in questo periodo di crisi globale. Alla gratuità del sistema operativo - che è solo uno dei molti vantaggi - possiamo aggiungere la gratuità di questo manuale: Ubuntu Pocket Guide and Reference.

L'autore Keir Thomas è uno dei più attenti conoscitori della distro sudafricana ed è al terzo libro dedicato all'argomento. Nelle 170 pagine del manuale vengono descritte tutte le principali attività tipiche di un utente medio.

Potete scaricare il pdf da questa pagina.
Se invece volete investire la bellezza di $9.94 su Amazon si può acquistare la versione cartacea.

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GMail ora supporta l'inclusione di video da Youtube e Google Video direttamente all'interno della finestra di chat.
Tutto quello che dobbiamo fare è copiare e incollare il link del video che ci interessa, automaticamente apparirà una miniatura che se cliccata aprirà il video in un box sopra la finestra principale.
Potremo così commentare in diretta con la persona con cui stiamo parlando o, ad esempio, aggiungere un sottofondo condiviso alla nostra conversazione.



Ho un motivo in più per amare GMail.

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Sul web sono numerosissime le applicazioni che consentono di gestire i propri impegni e creare Todo List perfette, penso ad es. a Remember The Milk che sicuramente qualcuno di voi conoscerà.
Il rischio di questi servizi è, paradossalmente, quello di far perdere più tempo nella gestione della lista delle cose da fare che non nel fare quello che c'è scritto.

L'approccio di NowDoThis è radicalmente diverso: una pagina completamente bianca, un testo ben visibile con un solo compito, un bottone per quando si è finito e un link per modificarne il contenuto. Tutto qui. A dir poco essenziale.

Lo sto usando da qualche giorno e mi pare funzioni egregiamente.

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Ieri è stata rilasciata la versione 5.3 di Red Hat Enterprise Linux. Oltre ai consueti bugfix e al supporto di nuovo hardware, in particolare la piattaforma Intel Core i7 (Nehalem), sono presenti numerose novità. Ecco le principali che emergono dalle release notes.


Virtualizzazione

Molte delle novità riguardano proprio questo specifico campo. Ora RHEL può supportare, su architettura x86-64, fino a 32 CPU e 80GB di memoria per server virtuale. Mentre il supporto per i server fisici è stato portato a 126 CPU e 1TB di memoria. Ecco, direi che non saranno in moltissimi ad avere la possibilità di provare queste novità, ma RHEL non è certo pensata per un utenza domestica.


Networking

Aggiunti e aggiornati i driver dei principali produttori, a partire da Intel. Aggiornati NetoworkManager e wpa_supplicant per una maggiore sicurezza delle connessioni wireless.

Storage

Ora GFS2 è pienamente supportato. Sul versante della sicurezza, finalmente è possibile criptare fin dalla fase di installazione partizione di root e swap. Infine, si può provare ext4, presente come Technology Preview.

Sviluppo

In questa versione viene inclusa per la prima volta OpenJDK, un'implementazione opensource di JAVA SE 1.6 costruita a partire dallo stesso codice di Sun. La compatibilità con le applicazioni scritte per questa versione di Java dovrebbe essere totale.

Queste in sintesi le principali novità. Chi sta usando RHEL 5.2, per installare la nuova versione, non deve far altro che uno yum update. Al solito perché la gemella (diversa?) CentOS 5.3 veda la luce ci vorranno dalle 3 alle 5 settimane.

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Per prima cosa dobbiamo verificare qual è la versione del kernel presente sul sistema e installare gli headers corrispondenti.

Ad es. (come utente root)
Usiamo uname -r per sapere qual è la versione corrente del kernel
uname -r
2.6.18-6-686
E installiamo gli headers.
apt-get install linux-headers-2.6.18-6-686 -y Per comodità creiamo il link simbolico /usr/src/linux così
ln -s /usr/src/linux-headers-2.6.18-6-686 /usr/src/linux Ora installiamo gcc. apt-get install gcc -y A questo punto basta copiare il tar.gz dei VMware Tools da qualche parte sul sistema, scompattare l'archivio e lanciare lo script ./vmware-install.pl che, dopo averci fatto accettare un tot di default, andrà a buon fine...

forse...

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Dopo aver visto come si fa a sapere in quale pacchetto .deb - non ancora installato - si trova un file che ci serve, vediamo come risolvere lo stesso problema sui sistemi che usano yum. Nell'esempio per debian abbiamo cercato il file gdlib-config, cerchiamolo anche su CentOS: yum whatprovides *gdlib-config
...
gd-devel.i386 : The development libraries and header files for gd
È necessario usare l'asterisco perché il comando yum whatprovides si aspetta di ricevere come argomento un path completo, possiamo scriverlo infatti anche così yum whatprovides /usr/bin/screen
...
screen.i386 : A screen manager that supports multiple logins on one terminal

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Ecco una rassegna dei migliori spot creati per pubblicizzare il nostro SO preferito. A farla da padrone ci sono i commercial commissionati da IBM e Red Hat, ma a fianco di questi due grossi nomi ho trovato anche alcune produzioni amatoriali davvero ben fatte.

Non è una classifica vera e propria, anche perché sinceramente non saprei come assegnare le posizioni dalla terza in poi, ma se dovessi sceglierne uno solo avrei ben pochi dubbi. Il migliore, per qualità di realizzazione, per capacità evocative e per la forza del messaggio è sicuramente "Truth happens" di Red Hat.

Incominiciamo con un divertente spot francese.



C'è poi la serie spagnola che vede protagonista Andatuz, la mascotte di Guadalinex. Eccovi un assaggio.



Sapevate che anche i pinguini possono spiccare il volo...


C'è poi la serie di IBM con l'algido bimbino (un pochetto inquietante) che impara dai grandi del passato.




Divertente il monito lanciato da quest'altro video: attenzione molti pericoli arrivano dalle "finestre".


Il prossimo passo nell'evoluzione del software.


Gli spot di Novell impersonificano Linux in una graziosa donzella...



La storia degli ultimi anni di successi per l'opensource.


Provate a immaginare un mondo senza scelta.


E per finire quello che preferisco: "Truth happens".
Prima ti ignorano,
poi ridono di te,
poi ti combattono
e alla fine vinci


Ne ho dimenticato qualcuno?
Se ne conoscete altri segnalatemeli nei commenti. Grazie.