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Per eliminare tutte le righe vuote da un file di testo con Vim, il comando da usare (in Editing Mode) è:

:g/^$/d

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Premessa: il comando dovrebbe funzionare su qualsiasi distribuzione GNU/Linux, più o meno recente, a patto che lo si usi come utente root. Quindi su Ubuntu andrà preceduto dal classico sudo.

Se vogliamo che un utente sia costretto a cambiare la propria password al primo login, possiamo usare il comando chage così

chage -d 0 utente

Con l'opzione "-d" impostiamo la data di scadenza della password. 0 indica al sistema che la password è scaduta.

Ecco quello che l'utente vedrà al primo login successivo alla nostra modifica

You are required to change your password immediately (root enforced)
WARNING: Your password has expired.
You must change your password now and login again!
Changing password for user utente.
Changing password for utente(current) UNIX password:
New UNIX password:
Retype new UNIX password:passwd:
all authentication tokens updated successfully.


Chage offre altre funzionalità interessanti: possiamo impostare una data di scadenza per una password con relativo periodo di preavviso. Ecco un esempio:

chage -M 180 -W 7 utente

La password del nostro utente durerà 180 giorni e per i 7 giorni che precedono la scadenza riceverà un avviso in cui gli si chiede di cambiarla.

Se vogliamo avere una panoramica di questi valori per uno specifico utente, dobbiamo invece usare chage così:

chage -l utente

Riferimenti:
Chage sui sempre ottimi Appunti di Informatica Libera.

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Se volete spiegare in parole semplici cos'è Google Reader potete farvi aiutare, ancora una volta, da quei mostri di chiarezza di Common Craft.

Ecco il video (con tanto di sottotitoli in italiano)

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Ovvero "sincronizziamo i nostri orologi!"

E' importante che le date dei nostri server siano sincronizzate
, se non lo fossero la lettura dei log di sistema risulterebbe molto più difficile e rischierebbe di rivelarsi del tutto inutile.

Fortunamente Linux ci offre tutti gli strumenti per gestire al meglio la sincronizzazione degli orologi si sistema. Vediamo come installarli e farli funzionare.

Il pacchetto da installare e ntp

Vediamo un po' di che si tratta

# yum info ntp
Description:
The Network Time Protocol (NTP) is used to synchronize a computer's
time with another reference time source. The ntp package contains
utilities and daemons that will synchronize your computer's time to
Coordinated Universal Time (UTC) via the NTP protocol and NTP servers.
The ntp package includes ntpdate (a program for retrieving the date
and time from remote machines via a network) and ntpd (a daemon which
continuously adjusts system time).

Install the ntp package if you need tools for keeping your system's
time synchronized via the NTP protocol.

Esattamente quello che ci serve; procediamo quindi con l'installazione

# yum install ntp

Ora inseriamo nel file di configurazione del demone i Time Server a cui richiederemo l'ora esatta
# vi /etc/ntp.conf

Questi sono quelli presenti di default nel mio file di configurazione
# --- OUR TIMESERVERS -----
server 0.pool.ntp.org
server 1.pool.ntp.org
server 2.pool.ntp.org

Una volta aggiunti i server non resta che avviare il servizio e configurarlo perché parta ad ogni riavvio del sistema.

# service ntpd start
# chkconfig ntpd on

Il pacchetto ntp comprende anche alcune utilità per interrogare manualmente i time server. Per verificare che tutto funzioni correttamente possiamo usare ntpq così

ntpq -p

L'output dovrebbe essere simile a questo
     remote           refid      st t when poll reach   delay   offset  jitter
==============================================================================
*ntp1.inrim.it .IEN. 1 u 58 256 377 0.226 0.652 0.032
+ntp2.inrim.it .IEN. 1 u 71 256 377 0.217 0.638 0.037

Se è così abbiamo configurato correttamente il servizio.

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Leggo su Downloadblog un articolo agghiacciante, che meriterebbe, per qualità e quantità di fesserie che ci sono scritte, di comparire sulle pagine di Repubblica dedicate alla Tecnologia.

Nell'articolo in questione si paventa - udite udite - la presenza di un keylogger all'interno di Chrome.

Ora: il codice di Chrome è opensource (rilasciato sotto licenza BSD) e nessuna persona dotata di un cervello mediamente sviluppato e funzionante si sognerebbe mai di infilare un keylogger dentro a un software opensource. Si dà il caso, poi, che gli ingegneri di Google non siano gli ultimi deficienti del pianeta, tutt'altro.

Quindi?

Quindi non c'è nessun keylogger dentro Chrome e non c'è nessun keylogger dentro Chromium. C'è solo un redattore poco competente (che scrive però su uno dei blog commerciali più seguiti d'Italia...) o, se vogliamo essere buoni, un po' disattento nella cura delle fonti.

La omnibar di Google comunica (e deve comunicare se si vuole sfruttarla appieno!) con Google per suggerire i risultati di cui si popola. Punto.
Se questo non ci sta bene, e capisco perfettamente che a qualcuno possa non stare bene, basta disabilitare la funzione così:

Clicchiamo sull'icona con la chiave inglese e andiamo su Opzioni:


Clicchiamo sul pulsante Gestisci vicino alla ricerca predefinita


Togliamo il segno di spunta vicino a "Utilizza i suggerimenti per completare i termini di ricerca etc. etc."


Stop. E' sacrosanto cercare di tutelare in tutti i modi la nostra privacy: cerchiamo di farlo seriamente, e senza gridare "al lupo, al lupo" quando non ce n'è alcun bisogno!

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Quel giorno che il mondo NON fu inghiottito da un buco nero (tutt'altro che supermassiccio...) il logo di Google era questo

P.s. i Doodle sono rifacimenti del Logo di Google che saltuariamente (in genere in occasione di festività o ricorrenze speciali) sostituiscono sulla home page del motore di ricerca il logo ufficiale. Qui li trovate tutti quanti.

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Ecco il primo tema per trasformare Firefox in Chrome.
Se oltre al tema volete scendere più in profondità e abilitare sul browser di Mozilla alcune delle funzionalità più interessanti del nuovo venuto potete fare riferimento a questo post.

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Come ho scritto un paio di post fa, Chrome (che è comunque un software promettente) ha ben poco di strabiliante.
Difatti quasi tutto quello che fa può essere fatto anche con Firefox installando alcune estensioni.
Sono certo che fra un paio di settimane al massimo anche le funzioni scoperte verranno implementate dalla straordinaria comunità di sviluppatori che ha fatto di Firefox il miglior browser al momento disponibile.

Navigazione in Incognito

E' una delle caratteristiche del nuovo browser che mi piacciono di più. Attenzione: si resta in incognito nel senso che (teoricamente) non si lasciano tracce delle propria navigazione sul pc; in rete le nostre tracce ci saranno eccome.
L'estensione che fa al caso nostro si chiama Stealther, si abilita con la combinazione di tasti Ctrl+Maiusc+S, ma possiamo cambiarla dalla finestra delle opzioni e farla corrispondere al Ctrl+Maiusc+N di Chrome.
L'unica differenza è che non avremo una finestra (processo) separata.

Download separati


Sono possibili anche con Firefox usando l'estensione Download Statusbar.

Scorciatoie applicazioni

Con Chrome possiamo aprire un'applicazione web creando una scorciatoia sul desktop, o nella barra di avvio veloce, senza passare per il browser.
Se scarichiamo Prism possiamo ottenere lo stesso risultato anche con Firefox.

Pagina nuova scheda


Ricreare la pagina nuova scheda di Chrome è un po' più complicato. Possiamo però utilizzare l'estensione Fast Dial, che riprende la funzione Speed Dial di Opera (il primo browser a introdurre questo tipo di funzionalità). Non avremo lo stesso risultato ma qualcosa che ci si avvicina molto.

Una casella multifunzione

L'omnibar di Chrome è davvero impressionante e velocizza moltissimo la navigazione. Per Firefox c'è invece Peers.

Sottolineatura del nome di dominio
Con Chrome il nome di dominio viene evidenziato per permettere agli utenti di accorgersi più facilmente di eventuali tentativi di phishing. La Locationbar fa lo stesso mestiere per Firefox da più di un anno.

Più spazio alle pagine
Infine qualche piccolo ritocco all'interfaccia. Per cominciare possiamo nascondere la menubar con l'estensione che per l'appunto si chiama Hide Menubar; per continuare via anche la Statusbar.

Per ora questo è tutto. Sicuramente la comunità di sviluppatori che ruota attorno a Mozilla non tarderà a produrre ulteriori plugin e/o temi per emulare l'esperienza d'uso di Chrome.

Via | Lifehacker

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In molti nelle ultime ore hanno evidenziato alcuni passaggi per lo meno un po' sospetti della licenza di Chrome.

In particolare voglio segnalare due post di Diritto 2.0
Nel secondo si prende in esame il famigerato punto 11, dove si dice che il Copyright di quanto prodotto attraverso il browser resta sì all'utente, ma Google si riserva la possibilità di redistribuire i contenuti nei modi che ritiene più appropriati.

Eccone una parte.

11. Licenza sui Contenuti concessa dall’utente

11.1 L’utente è proprietario del copyright e di qualsiasi altro diritto già posseduto sui Contenuti inviati, pubblicati o visualizzati su o tramite i Servizi. Inviando, pubblicando o visualizzando i Contenuti, l’utente concede a Google una licenza perenne, irrevocabile, internazionale, non soggetta a diritti d’autore e non esclusiva per riprodurre, adattare, modificare, tradurre, pubblicare, eseguire in pubblico, visualizzare pubblicamente e distribuire qualsiasi Contenuto inviato, pubblicato o visualizzato su o tramite i Servizi. Detta licenza ha il solo scopo di autorizzare Google a visualizzare, distribuire e promuovere i Servizi e può essere revocata per alcuni Servizi, come definito nei Termini aggiuntivi dei Servizi in oggetto.

Obiettivamente suona molto strano per un browser, ma Rebecca Word di Google scrive al Blog di Matt Cuts, spiegando che per semplificare la vita agli utenti, hanno cercato di uniformare i termini dei contratti di licenza di tutti i loro Servizi/Prodotti (in effetti una clausola del genere è perfettamente plausibile per YouTube o per Blogger), e aggiunge anche che al più presto correggeranno la licenza.

Tutto a posto. O no? Ni.
L'id univoco per ciascuna copia (non installazione, proprio copia) potrebbe aprire inquietanti scenari orwelliani. Resta il fatto che si sta assistendo, ancora una volta, a una levata di scudi per molti versi pretestuosa, che a me ricorda molto quella che si verificò al lancio di GMail.

La scelta spetta a noi: siamo disposti, oppure no, a credere che ancora una volta Google abbia tenuto fede al suo motto "Don't be evil"?

Aggiornamento importante: il punto 11 è stato riscritto completamente. Sul blog di Matt Cutts potete trovare la nuova versione, al fondo di questo post.
La copio anche qui per comodità, in inglese recita così:

11. Content license from you

11.1 You retain copyright and any other rights you already hold in Content which you submit, post or display on or through, the Services.

No, nemmeno questa volta sono stati cattivi

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Gli sviluppatori di Chrome raccontano perché un nuovo browser e quali sono le idee che stanno dentro Chrome.

Queste sono le prime cose che mi sono venute in mente...rigorosamente in ordine sparso.

1. A differenza di altre applicazioni targate Google, penso, ad esempio a Gmail o a Google Earth, Chrome non spacca: è solo un browser con le tab per aria e poco più (parlo del primissimo impatto). La cosa più cool di tutta questa faccenda è il fumetto - squisitamente analogico - e la "coolness" per Google è sempre stata molto importante.

2. Quasi tutto il Google Operating System (GMail, Google Docs, Google Reader, PicasaWeb e sopratutto Google Gears) sta dento a un browser. Al di là dei buoni rapporti con Mozilla, confermati dal recente rinnovo del contratto per altri tre anni, ci si poteva anche aspettare che Google a un certo punto tirasse fuori dal cilindro un browser. Come detto sopra, personalmente speravo in qualcosa di più rivoluzionario e d'impatto.

3. Ho impiegato un quarto d'ora a installarlo. Abbastanza impressionante, mi sa che c'è stato un filo di interesse per l'oggettino.

4. La barra degli indirizzi "magica" omnibar è davvero spettacolare.

5. Il browser lascia moltissimo spazio alle pagine, e questo è bene.

6. L'opzione naviga in Incognito (si attiva con CTRL+Maiusc+N) è caruccia.
Anche se la vostra navigazione verrà comunque tracciata in centinaia di altri punti, nel sistema non dovrebbero restarne i segni (alcuni lo chiamano simpaticamente porn mode). In ogni caso guardatevi alle spalle...

7. Ho letto diversi commenti in cui si dice che Chrome rosicchierà l'utenza di Explorer. A me sa tanto che inizierà da quella di Firefox...

8. E' fottutamente veloce. Sia nel caricarsi che nel caricare le pagine.

9. Chrome è rilasciato in opensource con licenza BSD (quindi Microsoft potrà liberamente copiare il codice e magari produrre un browser decente), ma il port per Linux ancora non c'è, pare che dovremo aspettare ancora un mesetto.
Questa volta sarà un vero port o si dovrà usare ancora una volta wine?

10. Chrome potrebbe sparire dietro alle applicazioni che promette di far girare al meglio. Ad esempio potrei avere un link sul desktop, o nella barra di avvio veloce, ad una applicazione semi-web (sfruttando Gears) per lanciare GMail o Google Docs, e continuare a usare Firefox come browser classico (e iperaccessoriato).

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Tenere aggiornati i sistemi è uno dei compiti principali di un System Administrator. Se abbiamo installato pacchetti da repository non ufficiali può capitare però che yum non riesca a risolvere alcune dipendenze e si blocchi del tutto, restituendo un errore.

Per poter comunque aggiornare il sistema, tralasciando i pacchetti che hanno problemi di dipendenze, possiamo utilizzare il plugin per yum yum-skip-broken.

Per installarlo:

yum install yum-skip-broken.noarch

Per aggiornare il sistema ora basterà aggiungere l'opzione --skip-broken, come nell' esempio seguente:

yum update --skip-broken

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PhpMinAdmin è un'alternativa semplice e snella al più completo - ma anche decisamente più complicato - PhpMyAdmin.

Funziona sia con Php 4.3 che con Php 5, e sia con MySQL 4.1 che con MySQL 5.0, coprendo così la quasi totalità dell'installato più recente.

L'installazione è semplicissima dal momento che si tratta di un unico file: basta scaricarlo da questa pagina su SourceForge (al momento non è ancora localizzato in italiano, quindi per risparmiare qualche byte potete scegliere la versione solo in inglese) e copiarlo nella DocumentRoot di apache.

Tutte le operazioni più comuni sono disponibili attraverso un' interfaccia pulita e senza inutili fronzoli: si possono creare e droppare database e tabelle, gestire i permessi di accesso ed esportare dump dei database (l'elenco completo delle funzionalità si trova sulla pagina ufficiale del progetto).