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Se accediamo a Internet attraverso un proxy e vogliamo utilizzare subversion doobiamo configurarlo perché lo utilizzi.
Ecco come si fa:
Apriamo con il mio editor preferito il file servers
vim ~/.subversion/servers Cerchiamo la sezione [global] e immediatamente sotto inseriamo le righe seguenti, modificando i parametri del proxy d'esempio. Il risultato dovrà essere simile a questo
[global]
http-proxy-host = proxy.esempio.it
http-proxy-port = 8000

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Ho scoperto casualmente un comando che potrebbe tornare utile in diverse occasioni, il primo esempio che mi viene in mente è uno script che debba comportarsi in maniera diversa su distribuzioni diverse.
Il comando è questo:
lsb_release -is
Il risultato potrà essere ad esempio: Debian, Ubuntu, SUSE LINUX, CentOS ecc. ecc.
Con -i chiediamo l'identificativo per la distribuzione, mentre con il -s abbiamo scelto di avere un output short, senza intestazioni.

Altre opzioni interessanti sono:
  • -r per stampare il numero di release
  • -d che mostra una breve descrizione della distribuzione
  • -a che mostra tutte le informazioni disponibili

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Nei prossimi giorni troveremo una nuova voce nella pagina delle impostazioni, e potremo scegliere tra 30 nuovissimi temi.

Sino ad oggi personalizzare l'aspetto di GMail è stato un compito non banale, riservato per lo più a smanettoni maniaci del "tuning"; d'ora in poi, invece, è un compito alla portata di tutti.
Presto, immaginiamo, arriveranno altri temi, anche da contributori esterni.

Non resta che aspettare - il deploy della nuova funzionalità su tutte le caselle richiederà qualche tempo - e tenere d'occhio la pagina delle impostazioni.

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Una segnalazione veloce veloce: il software in questione si chiama ccd2iso e serve a convertire le immagini create con CloneCD in .iso standard.
Per installarlo su Ubuntu dobbiamo fare così:
sudo aptitude install ccd2iso
Per usarlo la sintassi è questa:
ccd2iso file.img file1.iso
Il primo argomento è il file che vogliamo convertire, mentre il secondo è il nome che vogliamo assegnare al file convertito.

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Volete sapere quanto ci metterebbe un malintenzionato a scoprire la vostra password usando il metodo brute force?
Ve lo dice questa paginetta di Hackosis. Niente paura non c'è bisogno di scrivere la vostra segretissima password per intero, basta indicare soltanto alcuni parametri: li numero di lettere maiuscole, il numero di cifre, di caratteri speciali ecc. In molti casi il risultato sarà sconvolgente, potete starne certi.

Un'ottima iniziativa per sensibilizzare all'uso di password veramente sicure.

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La notizia della settimana è sicuramente il rilascio delle nuova versione di Ubuntu: Intrepid Ibex (l'intrepido stambecco).


Buone notizie anche dall'immensa Russia:
Igor Shchiogolew, ministro alla comunicazione, ha annunciato che i tempi sono maturi affinché tutte le scuole migrino a software libero.
Linux va alla conquista dell'America Latina. I Governi sudamericani spingono per l'adozione del software libero, nella ricerca di indipendenza tecnologica, sicurezza e sviluppo locale.
Anche AOL, l'anziano gigante dell'IT abbraccia l'open source.
Dalla Ausl di Ferrara un esempio virtuoso di utilizzo di Linux in un ottica di risparmio (100.000 € l'anno!) e di sicurezza. Nell'articolo che segue si parla principlamente di server (con indicazioni molto interessanti su alcune scelte infrastrutturali) ma anche sulle postazioni degli utenti finali si stanno affacciando alternative open: OpenOffice.Org, Firefox e Thunderbird.